Entro i prossimi 15 anni la Puglia potrà annoverare fra i suoi abitanti 1 milione di anziani over 65. Il processo di progressivo invecchiamento della popolazione apre scenari inediti che richiedono risposte e soluzioni adeguate, con politiche e investimenti mirati. Accade invece che a fronte dell’aumento del numero di anziani, si riducono le risorse destinate a garantire assistenza e cura.
La pandemia di Covid 19 ha messo a nudo le debolezze di un sistema di assistenza socio-sanitaria territoriale e domiciliare, determinate da politiche incentrate sui tagli e non sugli investimenti. Ciò non ha fatto altro che rendere più deboli e indifesi gli anziani con limiti funzionali, che in assenza di supporto familiare, sono stati spesso affidati o a badanti o a case di riposo che non si sono mostrate adeguate a garantire la sicurezza in una situazione di grave emergenza, finendo per allargare la diffusione del contagio, con un aumento spropositato di vittime fra indifese e abbandonate.
Il Sindacato Pensionati della Cgil Puglia, ribadisce l’esigenza che si mettano in atto scelte e soluzioni che consentano agli anziani di vivere e invecchiare meglio rimanendo a casa propria.
“Si vive di più e questo è un bene. Ma vivere a casa è meglio”, è lo slogan dello SPI Cgil Puglia.
Su proposte e bisogni si confronteranno giovedì 13 maggio alle 10, dalla sala Trulli della sede di Cgil Puglia (via Calace 4, Bari):
- Gianni Forte, Segretario Generale dello SPI CGIL Puglia
- Pino Gesmundo, Segretario Generale della CGIL Puglia
- Giuseppe Zichella, Amministratore Unico Arca Bari e Bat
- Carlo Moccia, Docente Politecnico di Bari.
In collegamento zoom:
- Rosa Barone, Assessora al Welfare della Regione Puglia;
- Raffaele Piemontese, Assessore al bilancio della Regione Puglia;
- Pasquale Chieco, Sindaco di Ruvo di Puglia e delegato ANCI Puglia;
Concluderà il convegno Ivan Pedretti Segretario Generale dello SPI CGIL Nazionale.